Artrite reumatoide, efficacia a 1 anno per Baricitinib, un inibitore di JAK


Sono stati presentati i dati di efficacia e sicurezza a 52 settimane dell’estensione in aperto dello studio di fase IIb JADA sul inibitore di JAK, Baricitinib ( Olumiant ) nei pazienti con artrite reumatoide attiva.
I dati hanno mostrato che, tra i pazienti che hanno completato l'estensione in aperto, i miglioramenti clinici osservati dopo le prime 24 settimane di terapia si sono mantenuti fino al termine delle 52 settimane.

Lo studio ha valutato efficacia e sicurezza del farmaco in 201 pazienti, di cui 108 trattati con Baricitinib 4 mg e 93 con Baricitinib 8 mg una volta al giorno per un massimo di 52 settimane.
Il dosaggio poteva essere aumentato fino a 8 mg al giorno dopo 28 o 32 settimane, a discrezione dello sperimentatore nel caso in cui il paziente presentava più di sei articolazioni dolenti e tumefatte.

Dei 201 pazienti, 184 hanno completato l’estensione di 52 settimane, 15 hanno sospeso il trattamento e 2 non lo hanno ancora completato.

Nelle prime 12 settimane dello studio Baricitinib si è associato a miglioramenti statisticamente significativi dei segni e sintomi dell’artrite reumatoide, rispetto al placebo, e questa risposta si è mantenuta o è ulteriormente migliorata nelle successive 12 settimane di trattamento in cieco.

I miglioramenti clinici osservati alla settimana 24 si sono poi mantenuti fino alla 52ma settimana. Infatti, la risposta ACR20 è risultata del 74% dopo 24 settimane e del 71% dopo 52 settimane, l’ACR50 rispettivamente del 41% e 49% e l’ACR70 del 21% e 27%.

Anche le altre misure di attività e il miglioramento della malattia ( indice di remissione CDAI, indice di remissione SDAI, DAS28CRP inferiore o uguale a 3.2, DAS28CRP inferiore a 2.6, DAS28ESR inferiore o uguale a 3.2, DAS28CRP inferiore a 2.6, remissione secondo i criteri Boolean ACR/EULAR ) sono risultate simili all’inizio e alla fine dell’estensione, o addirittura migliorate al termine dello studio.
Questo miglioramento è da ascrivere soprattutto a un aumento della risposta clinica ottenuto grazie a un aumento della dose di farmaco nei pazienti che nelle prime 24 settimane in doppio cieco erano stati trattati con placebo, oppure con Baricitinib 1 mg o 2 mg, una volta al giorno.

Riguardo alla sicurezza, i segnali osservati durante l'estensione in aperto sono stati in linea con quelli riportati in precedenza per Baricitinib.
Tra i pazienti che hanno continuato il trattamento con 4 mg, l’incidenza degli eventi avversi è stata del 53% ( 57 pazienti ) quella degli eventi avversi gravi del 10% ( n=11 ), quella delle infezioni del 31% ( n=34 ) e quella delle infezioni gravi del 4% ( n=4 ).
Tra quelli che hanno continuato con 8 mg, invece, le percentuali corrispondenti sono state del 63% ( n=59 ), 9% ( n=8 ), 40% ( n=37 ) e 2% ( n=2 ).
Non sono state osservate infezioni opportunistiche o casi di tubercolosi, ma c'è stato un decesso nel gruppo Baricitinib 8 mg a causa di un sospetto infarto del miocardio.

Baricitinib appartiene a una nuova classe di farmaci, quella degli inibitori delle Janus chinasi ( JAK ), e in particolare è un inibitore selettivo delle chinasi JAK1 e JAK2, attivo per via orale. ( Xagena_2013 )

Fonte: European League Against Rheumatism ( EULAR ), 2013

Xagena_Medicina_2013